Aggiornamenti da GECO!

Con la crisi energetica, il caro bollette e le conseguenze di un’emergenza post-pandemica ancora in corso, si fa sempre più pressante l’urgenza di un sistema energetico rinnovabile, alternativo a quello basato su fonti fossili, in un’ottica di riduzione della dipendenza energetica dall’esterno. 

In un tale contesto, le Comunità Energetiche assumo un ruolo strategico, offrendo ai cittadini la possibilità di consumare in loco l’energia elettrica prodotta da un impianto di generazione da fonte rinnovabile locale per far fronte ai propri fabbisogni energetici.

Il progetto GECO – Green Energy Community, partito nel settembre del 2019 sulla scia dell’approvazione del pacchetto legislativo Energia Pulita per Tutti gli Europei (Clean Energy for all Europeans), con cui l’Unione Europea ha introdotto la nuova regolamentazione del mercato di elettricità e la revisione delle Direttive Europee sulla promozione delle fonti rinnovabili, ha svolto un ruolo da apripista a Bologna ad un tipo di “innovazione sistemica”, ossia, un’innovazione che costringe a ripensare il modello complessivo su cui si basa la produzione, la distribuzione e l’approvvigionamento dell’energia, generando “economie locali” a basse emissioni di carbonio.

Anche per questo motivo, Il progetto GECO è stato ideato per essere realizzato all’interno del distretto Pilastro-Roveri di Bologna, un’area in cui si concentrano edifici residenziali, complessi commerciali e centri di produzione industriale ed artigianale. Con l’obiettivo di puntare alla creazione di una comunità energetica di quartiere, GECO, co-finanziato dal fondo europeo EIT Climate-KIC, dall’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile – AESS, ENEA e dall’Università di Bologna, con il supporto del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna e di diversi attori locali quali il CAAB, Centro Agro Alimentare Bologna, dall’inizio del suo percorso ha cercato di mettere in dialogo settori diversi con l’obiettivo di creare una “simbiosi energetica” tra i diversi profili di consumi. Per raccogliere dati di consumo necessari alle attività del progetto e, al contempo, rendere i cittadini e le imprese più consapevoli dei propri consumi, 15 dispositivi smart di misurazione sono stati forniti agli utenti ubicati nell’area del progetto.   

Oltre alle attività di coinvolgimento e formazione (circa cinquanta, tra incontri ed eventi realizzati dall’inizio del 2019), il progetto GECO fornisce consulenza e assistenza tecnica agli attori locali interessati all’installazione degli impianti di generazione di energia. Sin dall’inizio il progetto, si è lavorato nella direzione di favorire la creazione di un impianto a biogas e di impianti fotovoltaici nell’area compresa tra il CAAB, l’Agenzia di Sviluppo Locale Pilastro, le Torri Residenziali e i capannoni della Zona Roveri. In questo ambito sono stati realizzati studi di fattibilità per una potenza complessiva di oltre 1.292,31 kWp.

Tra i diversi studi e simulazioni realizzate, sono stati elaborati studi preliminari per impianti su tutti i tetti degli immobili del Comune di Bologna, per l’area del complesso CUSB, del Centro Commerciale Pilastro, del “Virgolone” e per le torri residenziali situate nell’area del Pilastro.

Tuttavia, le decisioni e gli investimenti devono essere realizzati in autonomia, poiché il progetto non prevede la realizzazione di investimenti diretti per l’acquisizione o installazione dei sistemi di generazioni[1]. Le attività di ricerca e sviluppo, parte integrante e fondamentale del progetto GECO, sono svolte dall’equipe del Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione “Guglielmo Marconi” dell’Università di Bologna e dal Laboratorio Cross Technologies per distretti urbani e industriali (TERIN-SEN-CROSS) e dalla Sezione sull’Economia Circolare (SSPT-SEC) di ENEA, in un’ottica di promozione della gestione smart delle comunità energetiche. A tal proposito, all’interno di GECO, è stata sviluppata una piattaforma per il controllo dei flussi elettrici, con le integrazioni di dati raccolti tramite smart appliances e restituzioni di informazioni ai membri/utenti della CER, per l’ottimizzazione e promozione dei comportamenti virtuosi.

L’emergenza sanitaria del Covid-19 se è presentata come una grande sfida da affrontare anche per GECO, dato il ruolo centrale del cittadino e degli stakeholder del territorio nel progetto. La limitazione degli incontri in presenza ed eventi pubblici durante gran parte del 2020 e 2021 hanno portato evidenti difficoltà nell’eseguire azioni operative in luogo e di coinvolgimento sul territorio. L’incertezza e crisi economica che se seguirono, insieme ai ritardi nell’implementazioni della legislazione Europea a livello nazionale, hanno bloccato gli investimenti attesi, anche se alcuni progetti sviluppati con il supporto di GECO, come il biogas al CAAB, sono stati presentati per essere finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR.

La conclusione del progetto GECO, prevista per la fine di quest’anno, sarà marcata dalla creazione dell’entità giuridica della CER, con il conseguente inizio delle attività, dentro il quadro della normativa regionale la cui pubblicazione è prevista per la fine dell’anno in corso. L’iniziativa, quindi,  dal 2023 camminerà con le proprie gambe, ma potrà contare con il supporto, di due partner di GECO: il progetto GRETA (GReen Energy Transition Actions), che ha come obbiettivo stimolare la cittadinanza energetica, ossia la partecipazione attiva dei cittadini all’interno dei sistemi energetici; e il progetto GEAR@SME, il cui obiettivo è supportare le imprese della Zona Roveri in azioni di efficientamento energetico. Entrambi i progetti hanno come area di attuazione il distretto Pilastro-Roveri e come partner di riferimento su territorio italiano, rispettivamente, UniBo ed ENEA. A questi due progetti, si aggiunge TOP Condomini, progetto di assistenza tecnica, coordinato da AESS (Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile), cofinanziato dal programma ELENA BEI e destinato alla riqualificazione energetica di circa 3.000 abitazioni , pubbliche e private, ubicate su territorio regionale. Il progetto, iniziato nella primavera del 2022, avrà una durata di tre anni e supporterà, attraverso la redazione di diagnosi energetiche e studi di fattibilità, i condomini interessati ad installare un impianto, garantendo supporto tecnico-decisionale in tutte le fasi del progetto, fino alla stipula del contratto con le aziende che eseguiranno materialmente i lavori ad esclusione della progettazione esecutiva.

Il bando regionale sul tema delle CER, decorrente della legge sulle CER n. 05/2022 e atteso per la fine dell’anno, potrà contribuire definitivamente all’iniziativa, attraverso il Piano triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale 2030, con cui la Regione intende aumentare l’efficienza energetica e coprire sempre di più i consumi con fonti rinnovabili, con una accelerazione che già nel triennio 2022-24 dovrebbe aumentare di un terzo la copertura attuale. È in questo contesto che si colloca l’azione sulle comunità energetiche e sull’autoconsumo collettivo.

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