Decalogo della Comunità Energetica. #4 Come contrastare la povertà energetica?

“Ciò che in genere si perde’ di vista è che l’equità e l’energia possono crescere parallelamente
solo sino a un certo punto. Al di sotto di una certa soglia di watt pro capite, i motori forniscono
condizioni migliori per il progresso sociale. Al di sopra di quella soglia, l’energia cresce a spese
dell’equità. Ogni sovrappiù di energia significa allora un restringimento del controllo sull’energia
stessa.”

Ivan Illich

Era il 1974 e Ivan Illich pubblicava il saggio Energie et Equité, conosciuto nella sua versione italiana come Elogio della bicicletta. Pensatore tra i più lucidi del XX secolo, Illich affronta nel saggio la questione dell’iniquità sociale a partire “dall’imminente crisi energetica” che altro non è, secondo il filosofo austriaco, un’illusione e una mistificazione della realtà, poiché la questione non risiede tanto nella penuria di energia , ma nell’equità della distribuzione e nel basso consumo. “Elevati quanta di energia degradano le relazioni sociali con la stessa ineluttibilità con cui distruggono l’ambiente fisico”, afferma Ivan Illich.

Sebbene l’analisi di Illich parta da una valutazione del predominio delle ricchezze energetiche e della disparità sociale legate alla velocità e i mezzi di trasporto, il suo discorso è ancora attuale e può essere esteso a tutti gli ambiti in cui produzione e consumo di energia determinano iniquità.

A cosa ci si riferisce oggi, quando si parla di povertà energetica? L’espressione indica a situazione di chi non ha accesso a forniture adeguate di energia elettrica e gas per indisponibilità di sufficienti risorse economiche. Le principali cause sono i bassi livelli di reddito, gli alti costi dell’energia e i consumi elevati, dovuti alla scarsa performance energetica degli edifici.

In uno scenario in cui, entro il 2050, metà dei cittadini UE potrebbero auto-produrre la propria energia, sia individualmente, sia collettivamente, tramite forme cooperative, le Comunità Energetiche sono un importante strumento di mitigazione della povertà energetica. Tutti i cittadini, tra cui quelli più deboli e con basse entrate, dovrebbero essere in grado di beneficiare della partecipazione ad una comunità energetica attraverso forme di solidarietà e la fornitura di un accesso a buon mercato alle rinnovabili e delle strategie di risparmio energetico.

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