Comunità Energetiche

Il Decreto Milleproroghe ha avuto il merito di aggiungere un tassello mancante nel mondo italiano della green economy. Nel provvedimento di legge è stato inserito un emendamento che dà il via alla creazione di comunità energetiche fra privati con la finalità dell’autoconsumo ma anche dell’immagazzinamento e della cessione di energia alla rete.

Dal 1 marzo del 2020, è in vigore la legge di conversione del decreto. Creare comunità energetiche rinnovabili e favorire progetti di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili è una possibilità concreta anche nel nostro paese.

GECO, il progetto di creazione della comunità energetica di Pilastro e Roveri (BO), si inserisce in questo contesto come un progetto pionere, avendo dato inizio ai lavori nel settembre del 2019.

Riportiamo qui uno stralcio dell’articolo L’energia in sharing. E il solare è di condominio, firmato da Elena Comelli per Buone Notizie, inserto de Il Corriere della Sera (18/02/2020).

A Bologna sta nascendo un altro progetto di comunità energetica, che permetterà ai cittadini e alle circa 900 aziende del quartiere Pilastro-Roveri di usufruire di tariffe ridotte, grazie a una combinazione di fonti rinnovabili, generazione distribuita, stoccaggio di energia e ottimizzazione dei consumi.
«L’obiettivo principale del progetto Green Energy Community è contribuire ad aumentare la sostenibilità, ridurre la povertà energetica e generare un ciclo economico a basse emissioni di carbonio nel distretto di Pilastro-Roveri», spiega Claudia Carani dell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile, coordinatrice del progetto (…).

GECO si aggiunge ad altre realtà ed esempio di comunità energetiche presenti sul territorio nazionale e e mondiale che, per caratteristiche strutturali e formali, si differenziano tra di loro. Abbiamo riunito alcuni esempi di comunità energetiche in questo Link.

Una risposta a “Comunità Energetiche”

  1. Buongiorno,

    mi chiamo Stefano Bisogno e sono un ragazzo di 22 anni, al terzo anno di studi d’Ingegneria Energetica.

    Vi scrivo perché ho letto del vostro progetto nel manuale redatto dalla European Community Power Coalition sulle Comunità Energetiche, e l’ho trovato piuttosto affascinante! Mi piacerebbe molto avere la possibilità di collaborare con voi.

    Ho lavorato per 5 mesi in un progetto che, almeno dalla descrizione, sembra essere molto simile a quello che fate voi a Bologna. Il progetto sul quale ho avuto l’opportunità di lavorare, tuttora in corso, si chiama La Pile (http://www.lapile.org/en) e viene portato avanti da un’associazione chiamata CityMine(d), molto attiva nei progetti di cittadinanza attiva nel quartiere di Saint Gilles, a Bruxelles. L’intento del progetto nel quale ho lavorato era quello di creare, collaborando con varie associazioni ed enti locali, delle comunità energetiche autonome di prosumer (e non) che fossero accomunati da un interesse per la comunità e l’ambiente.

    Per quello che mi riguarda, l’esperienza avuta mi è piaciuta moltissimo per due diversi aspetti: sociale e tecnico. Il primo per l’affinità che avevo con la tematica dell’energia come bene comune. Mi piaceva molto il modo con cui tale pensiero veniva a concretizzarsi nell’organizzazione di workshop e gruppi di discussione per sensibilizzare gli abitanti del quartiere sulle tematiche energetiche. Il secondo aspetto per me affascinante era legato al fatto che per la prima volta mi occupassi a progettare, assieme ad altri, delle installazioni di pannelli solari comunitari e vedersi applicare in essi i miei studi.

    Sono tornato dalla mia esperienza all’estero pochi mesi fa con la voglia di partecipare ad un progetto simile qui in Italia. Il vostro progetto mi interessa moltissimo e ne vedo una grande potenzialità per il futuro. Non so ancora in che modo sarebbe possibile collaborare con voi ma mi piacerebbe molto incontrarvi!

    Aspettando una vostra gentile risposta vi saluto,

    grazie mille, Stefano Bisogno

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.