PERCORSO DI EDUCAZIONE ECOLOGICA ATTRAVERSO LA LETTERATURA PER L’INFANZIA
«una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva costituisce la base su cui sarà fondato il futuro dell’Europa. […] In tale contesto, l’educazione e la cura della prima infanzia (Early Childhood Education and Care – ECEC) costituisce la base essenziale per il buon esito dell’apprendimento permanente, dell’integrazione sociale, dello sviluppo personale e della successiva occupabilità”.
Commissione Europea “Efficienza ed equità nei sistemi europei d’istruzione e formazione”
Una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva costituisce la base per un futuro in cui condizioni d’accesso e di vita più eque non siano privilegio di alcuni, ma diritto di tutt*. Da dove partire, dunque?
VI è chi, come le educatrici e le maestre della scuola comunale Ada Negri di Bologna, comincia dall’orto, esemplare metafora di cura, di visione di futuro. Lo fanno insieme ai piccoli cittadini del futuro, secondo quel principio di “contadinanza attiva” coniato da Gianfranco Zavalloni, pedagogista e autore de La pedagogia della lumaca, secondo cui “siamo tutti contadini di questa terra e abbiamo tutti diritto alla contadinanza”.
Coltivare per ristabilire un contatto con la natura. Coltivare per imparare il valore dell’attesa, per fare dell’esperienza il campo teorico ed empirico su cui si articola la relazione tra individuo e ambiente.
Ed è nell’orto, tra fragole e erbe aromatiche, che le maestre dell’Ada Negri hanno animato le storie di GECO#2, secondo incontro del percorso di educazione ecologica attraverso la lettura per l’infanzia. Ad indicare la via, ancora una volta gli albi illustrati, libri “educanti” in cui la sinergia di parole e immagini coinvolge bambine e bambini, predisponendoli all’ascolto e alla relazione col mondo esterno.
Ed ora, non resta che sussurrare le storie di GECO alle orecchie dei grandi. Pronti ad ascoltare?